Presentazione

Ricordare la figura e le imprese dei grandi scienziati che hanno segnato lo sviluppo della ricerca e delle scoperte che ne sono alla base, lo consideriamo un preciso dovere di docenti e ricercatori, in quanto depositari di una eredità culturale che vogliamo e dobbiamo tramandare ai giovani che seguiranno le nostre orme. Questo spiccato senso della continuità culturale e storica è particolarmente sentito in un Dipartimento che porta il nome di Enrico Fermi e all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare i cui ricercatori proprio dai lavori di Fermi hanno tratto innumerevoli spunti per la loro ricerca, in campo sperimentale non meno che in quello teorico. Ed è per questo motivo che vogliamo offrire agli studenti di Fisica la possibilità di conoscere più approfonditamente il lavoro di Fermi in modo che possa ancora oggi essere per loro una guida e un maestro nel percorso di formazione universitario.
Con questo obiettivo il 10 dicembre 2018 il Centro Dipartimentale Bruno Pontecorvo ha organizzato un incontro, in stretta collaborazione con l'INFN e l'Associazione Studenti di Fisica, per ricordare il lavoro di Enrico Fermi nella ricorrenza degli 80 anni dalla consegna del Premio Nobel, il 10 dicembre 1938. Solo pochi mesi prima di quella data il Gran Consiglio del Fascismo aveva emanato una serie di provvedimenti, le tristemente famose Leggi Razziali, che il regime avrebbe assunto di lì a poco. Erano tempi assai diversi quelli, tempi in cui il Fascismo, oramai padrone delle coscienze degli italiani, aveva ottenuto il sostegno di numerose personalità, tra cui dieci scienziati che, proprio vicino a Pisa, nella Regia tenuta di San Rossore, avevano stilato il Manifesto sulla Purezza della Razza (pubblicato il 14 Luglio 1938) e Vittorio Emanuele III che, sempre in San Rossore, aveva firmato le prime leggi razziali; un re che passerà alla Storia per le sue continue fughe dalle responsabilità.
Il programma della giornata ha compreso seminari sul lavoro teorico e sperimentale di Fermi e un inquadramento del contesto storico e scientifico. Le conoscenze che Fermi trovò nel campo della Fisica Nucleare quando nel gennaio del '34 reindirizzò il proprio lavoro e quello del suo gruppo di giovani ricercatori, che passerà alla Storia come I ragazzi di via Panisperna, sono state ampiamente illustrate e discusse dalla Prof.ssa Laura Elisa Marcucci, Docente presso il Dipartimento di Fisica, la quale partendo dalle prime idee ed esperimenti di Rutherford, ha descritto quei frenetici anni che portarono a rivoluzionare il modello di nucleo con la scoperta del neutrone, nel 1932. Il ricordo delle scoperte nella Fisica Nucleare che si sono succedute quasi freneticamente nel corso del 1934, nel Regio Istituto di Fisica di Via Panisperna, è stato illustrato dal Prof. Maiani, Professore emerito dell'Università di Roma-La Sapienza che ha sviluppato la sua brillante carriera di fisico teorico seguendo le orme di Nicola Cabibbo nell'investigare nuovo scenari nei modelli fisici. Nel suo intervento il Prof. Maiani ha messo in evidenza i profondi legami del lavoro e del pensiero di Fermi con il successivo sviluppo in vari campi della Fisica Teorica. Il contesto storico-scientifico alla vigilia del Premio Nobel di Fermi è stato illustrato dal Prof. Paolo Rossi, Docente del Dipartimento di Fisica di Pisa, il quale ha posto subito in evidenza le scellerate conseguenze che le Leggi Razziali hanno avuto in ambito scientifico in Italia e che solo dopo decenni sono state superate, al contrario delle ferite sul piano etico che ancora rimangono aperte.
Una particolare curiosità ed un grande interesse ha suscitato l'intervista al Prof. Giuseppe Fidecaro che in gioventù ebbe a conoscere da vicino il lavoro di Fermi. L'intervista, fatta dal Prof. Vincenzo Cavasinni, evidenzia anche aspetti interessanti e cruciali sulla nascita del CERN e può essere scaricata a questo indirizzo che raccoglie anche un documentario realizzato dagli studenti dell'AISF e foto del Convegno.